sabato 15 gennaio 2011

In un intimo Carillon

Pubblicato sul Il Paese Nuovo il 13 gennaio 2011

Musiche dal Salento/Intervista a Lucia Manca

Dopo il concerto dicembrino vissuto sul palco del Teatro di Novoli ed il debutto al Puglia Sound di Bari, Lucia Manca affiancata dalla sua equilibrata band composta da Michele Russo (chitarra), Mauro Ingrosso (basso) e Andrea Rizzo (batteria), continua a promuovere il suo primo singolo: Sogno Antico, brano estratto dal nuovo disco attualmente in lavorazione con la collaborazione artistica di Giuliano Dottori cantautore e chitarrista degli Amor Fou.
Sospese sono le dimensioni sonore che accolgono il sopraffino canto della giovane cantautrice Lucia Manca, sospese tra orecchiabili melodie intrise di avvolgenti e particolareggiati effetti e delicate aperture ritmiche. Come in un intimo carillon, dolce è la musica che si dipana una volta aperto il piccolo cofanetto; da esso affiorano, sostenuti da una vivace e malinconica scrittura, suggestioni musicali che inebriano in modo onirico l’animo sognatore dell’attento uditore.
Storie immaginarie costruite su pensieri/desideri si inseguono e mutano continuamente tra sogno antico ed individuale realtà, conducendo in maniera aggraziata un incantato Io a fantasticare tra i proprio ricordi.
Chiuso il cofanetto l’incanto svanisce.


In che modo e da quanto tempo ti sei approcciata alla musica?
La musica ha sempre fatto parte della mia vita, non c’è stata un’occasione particolare che mi ha spinto ad iniziare, ma sin da piccola è sempre stata una cosa naturale e spontanea, una necessità…mi sono affidata a lei, come fare un salto nel buio…mi sono abbandonata. Crescendo l’ho amata sempre di più soprattutto quando ho iniziato a scrivere. E’ bellissimo rendersi conto di come alcune melodie che ti vengono in testa ti suggeriscono tante immagini e da lì il susseguirsi di parole.

Quanto c’è di te e di quello che vivi nei tuoi testi?
Molte delle mie canzoni sono odi all’amore, malinconiche ma nello stesso tempo calde e gioiose, alcune parlano di me dei miei confusi desideri, di quello che amo, anche perché m’innamoro facilmente di ogni cosa e adoro osservare tutto. Molti dei miei testi hanno un tono fantastico e fabulatorio, scrivo quello che mi circonda, creo intorno a me una realtà tutta mia anche dando sfogo alla fantasia.

Quali sono i tuoi modelli musicali?
Sono cresciuta ascoltando i cantautori degli anni ’60, Tenco, Lauzi, Bindi, Ciampi, Endrigo…
sono molto legata anche ad artisti e bands più attuali come Beach House, Joanna Newsom, Fleet Foxes, Sufjan Stevens.

Quanta influenza hanno sulla tua musica?
Credo che sia i nomi citati sopra e sia altri abbiano contribuito in qualche modo a definire il mio profilo artistico. Difficile capire in che modo e in che quantità mi abbiano influenzato, finisce tutto in un grande pentolone da dove poi traggo automaticamente inspirazione.

Quali sono le tue letture?
Mi piace la poesia antica, soprattutto i sonetti di Shakespeare e Petrarca. La letteratura francese dell’800 le poesie di Alphonse De Lamartine, Alfred De Vicny e Charles Baudelaire. Leggo anche molti romanzi e le storie scritte per bambini.

Trai spunto da esse?
No o almeno non direttamente.

Ci sono luoghi particolari dove nascono i tuoi brani?
No, non ho dei luoghi particolari, spesso mi succede di avere delle idee in macchina da sola, oppure di scrivere in un punto qualsiasi della casa.

Pregi e difetti del tuo primo album?
Non ho ancora un “primo album”, 4 anni fa feci un piccolo demo con le mie prime 3 canzoni. Difficilmente lo riascolto a causa delle tante cose che ora sento molto lontane. Avevo 20 anni e le mie idee erano sicuramente meno chiare, ma nonostante questo, ricordo di non aver avuto delle cattive recensioni. Il mio primo album uscirà quest’anno con la produzione artistica di Giuliano Dottori.

In Sogno antico, Lontano e nel L’incanto emerge una condizione di sofferenza/abbandono, questa è riferita ad un amore finito oppure nasconde un significato recondito?

Sono spesso affascinata dalla tragicità dell’amore, Sogno antico e Incanto esprimono questa condizione anche se in due contesti differenti di un amore finito. Lontano invece rappresenta la mia percezione del passato che diventa sempre più sfocata col passare degli anni.

La figura del cigno rimanda sia alla mitologia greca sia alla natura alchemica del corpo androgino, nel testo L’incanto quale è l’accezione della figura del cigno bianco?

Si ho pensato a Zeus e Leda, in questo caso però la storia è diversa, il mio cigno è una donna che con l’inganno ha incantato un uomo tenendolo lontano dalla donna amata.

Cosa pensi del progetto Puglia Sound ?
Puglia Sounds è una bellissima realtà che forse aspettavamo da tanto. Credo che si voglia far avere alla musica un ruolo più importante anche dal punto di vista occupazionale. Un fonico, un manager, un musicista può dire di avere un “vero lavoro”; non solo l’operaio della grande industria o l’impiegato delle poste.

Ritieni che questo possa promuovere gli artisti pugliesi oppure si corra il rischio di polverizzare il finanziamento pubblico?

No, finora credo che Puglia Sounds abbia giovato alla visibilità e alla promozione di diversi artisti pugliesi, questo vuol dire alimentare anche la loro economia. Non vedo sprechi in tutto questo.

Se ci sono connivenze con formazioni politiche ed associazioni cultuali, è più facile per un artista emergere?

Si, sicuramente è più facile focalizzare il target a cui ci si rivolge, almeno con le associazioni culturali.

Pensi che il voler proporre a tutti i costi “musica di qualità per i cosiddetti palati fini” a volte non crei della musica “modaiola” ma priva di valore effettivo?

Si, in questi casi si percepisce facilmente anche la forzatura nel farlo con risultati troppo costruiti.

Secondo te, nel variegato panorama musicale salentino quali sono gli artisti validi?
La scena musicale Pugliese è molto varia ed interessante da diversi anni a questa parte. Credo ci sia un carattere abbastanza esotico. Personalmente gli artisti che stimo sono: Matilde Davoli e Populous (anche con Girl With The Gun), Giorgio Tuma , Tobia lamare & the Sellers e Ivan Davoli (Gianluca De Rubertis).

Che cosa è per te l’eleganza nella musica e nella vita?
La semplicità di mostrarsi così come si è.

Giuseppe Arnesano

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