lunedì 30 dicembre 2013

Performance di fine anno

Io dico “no” ai botti di fine anno. Iniziamo il 1 Gennaio 2014 con una maggiore sensibilità e speranza. In occasione della notte di Capodanno e per contribuire alla bellissima iniziativa dell’agenzia Piero Rodio Experience, promossa con l’ausilio dell’A.N.P.A.N.A. Lecce, associazione di guardie eco-zoofile e dall’assessorato alle Politiche Ambientali di Comune di Lecce, abbracciamo in senso “artistico” un’idea generata dalle arti visuali e conosciuta con il nome di arte performativa o performance. 

La performance sociale ideata dal blog “L’Arte Tra Le Righe”, userà la forza dei Social (Fb, Twitter ed Instagram) e la sensibilità di tanti per condividere ed appoggiare l’obiettivo degli organizzatori di “no” ai botti che, come comunicato dal presidente di A.N.P.A.N.A. di Lecce la raccolta dei fondi avrà lo scopo di realizzare un 118 veterinario, con un’ambulanza destinata solo agli animali, inoltre parte del ricavato raccolto sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana Lecce per realizzare progetti d’interesse sociale.

Alla performance simbolica, che sarà vissuta da tutti coloro che allo scadere della mezzanotte libereranno in aria le silenziose lanterne di carta di riso, si potrà partecipare attraverso la pubblicazione sulla pagina evento di Fb di uno scatto singolo o di gruppo dedicato alla propria lanterna, precisando l’ hashtag #noaibotti2013 luogo del lancio ed un breve pensiero.

Un momento singolare fermato nell’intimità familiare o nella coralità di una compagnia che vedrà, nella manualità della costruzione della lanterna volante e del successivo lancio, gesti, sensibilità e stati d’animo condivisi nello stesso istante e con un unico risultato e benevolo per l’uomo e per tutti gli animali. Forma d’arte? fate voi!

In queste ultime ore è possibile acquistare la lanterna + bottiglia di vino con collarino della campagna di prevenzione Cri "Gusta la Vita bevi con moderazione”, legati al progetto che il Comune di Lecce intende promuovere presso l’Open Space di piazza S. Oronzo di Lecce.

DIFFONDETE L'INVITO A TUTTI I VOSTRI CONTATTI

lunedì 16 dicembre 2013

La forza della tradizione

Morandi, Carrà, Boccioni, Severini, Sironi, Capogrossi e tanti altri sono solo alcuni dei nomi che ruotano attorno alla figura del grande “padre dell’arte moderna”. Dal 5 ottobre scorso e fino al prossimo 2 febbraio 2014 le sale del Complesso del Vittoriano di Roma ospitano l’esposizione dedicata a “Cézanne e gli artisti italiani del ‘900”. La mostra, curata da Maria Teresa Benedetti con l’apporto di Denis Coutagne, Rudy Chiappini e Claudio Strinati del comitato scientifico, si compone di quattro sezioni tematiche ed iconografiche. Le sezioni sono precedute da un primo percorso documentaristico, dal quale emergono una serie di quaderni, saggi critici e letterali, riviste d’epoca che testimoniano la diffusione delle opere di Cézanne in Italia ed il vivace dibattito culturale di quegli anni.
La prima fase del percorso espositivo presenta un’attenzione particolare all’attività critica di Ardengo Soffici, che per primo ha promosso la pittura del maestro di Aix- en- Provence nel nostro Paese ed è proprio in un articolo del 1908, pubblicato sulla rivista senese “Vita d’Arte”, che Soffici definisce Cézanne “pazzo e primitivo…al modo scontroso dei mistici cristiani di Jacopone da Todi e Giotto”, enfatizzando in questo modo il rapporto fra modernità e tradizione che ha contraddistinto il linguaggio pittorico di Cézanne.
Secondo le parole della curatrice: “l’esposizione propone un’interessante ricostruzione della produzione dell’artista francese in relazione a quella dei nostri connazionali, mostrando e analizzando le ragioni del suo estro, gli interessi e le tematiche a lui più care, secondo un organico percorso volto a tracciare le linee principali del tessuto creativo della nostra storia culturale; in Italia Cézanne è avvertito da un lato come un innovatore, padre del cubismo e dall’arte pura, dall’altro come un classico, vicino ai grandi esempi della nostra tradizione”.
Negli ottanta capolavori realizzati dagli artisti italiani ed esposti in mostra, possiamo leggere, attraverso una mirabile selezione di paesaggi, nature morte, nudi e ritratti, le personalissime evoluzioni artistiche, le esperienze e gli stati d’animo di quei numerosi personaggi che si lasciarono sedurre dall’inconfondibile segno di Cézanne. Un vero e proprio dialogo si evolve dai sospesi e silenziosi paesaggi di Carrà alle immobili e quasi astratte Bagnanti di schiena di Pirandello, opera del 1955, fino ad uno dei più celebri gruppi eseguiti da Cézanne ossia Le Bagnanti del 1892 dove nelle ridotte dimensioni dei nudi ritratti, si percepisce pienamente quella graduale sintesi espressiva e vivacità cromatica; a questo piccolo olio su tela, proveniente dal Musée d’Orsay di Parigi, si contrappone Concerto, opera pittorica realizzata da Felice Casorati nel 1924, dove le più classiche e statiche figure femminili alimentano il senso dell’evolutivo linguaggio pittorico e l’importanza del dirompente influsso cézaniano. Tra le tante tele presenti nella sezione dei ritratti, posizionata al piano superiore delle sale espositive, troviamo il grande olio su tela del 1916 di Boccioni, intitolato Ritratto del Maestro Busoni, che incanta per quella forza che emerge dall’elegante posa e dalla suggestiva e cinetica tavolozza cromatica.
Forse le ventidue opere di Cézanne non saranno conosciute agli occhi del grande pubblico, ma senza dubbio la mostra “Cézanne e gli artisti italiani del 900” suggerisce, a quanti hanno poco conosciuto la cultura figurativa degli artisti italiani in quegli anni in parte oscurata dal “mito” spesso romanzato degli artisti parigini, nuove prospettive e sentimenti, colori e forme di un Italia pittorica che ha vissuto e si è evoluta egregiamente nel segno della tradizione e della modernità.

Giuseppe Arnesano



sabato 14 dicembre 2013

Al Pigneto "La Tela Trema"

Questa sera al Forte Fanfulla, in via Fanfulla da Lodi a Roma, è di scena il live painting "La tela trema" con Massimo Pasca ed Antonio Pronostico. Un incontro/scontro tra segni e visioni differenti che vederà i due artisti affrontarsi in una nuova esperienza performativa. L'idea dei due illustratori, nasce da un'esigenza corale che coinvolge direttamente il pubblico durante il processo creativo dell'opera. 




START ORE 18:30
FORTE FANFULLA 
(via Fanfulla da Lodi)
PIGNETO

giovedì 5 dicembre 2013

Al MAR di Ravenna L'incanto dell'affresco


Il MAR Museo d'Arte della Città di Ravenna prosegue la sua indagine su temi di grande interesse ancora da approfondire con l’ambizioso progetto espositivo dal titolo L'incanto dell'affresco in programma dal 16 febbraio al 15 giugno 2014, realizzato grazie al prezioso sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna.
La mostra, curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del Mar, e da Luca Ciancabilla, ricercatore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna), si divide in sei sezioni, ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento. 
Più di cinquant'anni or sono Roberto Longhi sentì per primo, anche sull'onda del successo della prima “Mostra di affreschi staccati” che si tenne al forte Belvedere di Firenze (1957), la necessità di allestire un'esposizione che potesse ripercorrere la secolare storia e fortuna della pratica del distacco delle pitture murali, una storia del gusto, del collezionismo, del restauro, e tutela di quella parte fondamentale dell’antico patrimonio pittorico italiano. 
Risalgono ai tempi di Vitruvio e di Plinio le prime operazioni di distacco, secondo una tecnica che prevedeva la rimozione delle opere insieme a tutto l’intonaco e il muro che le ospitava. Il cosiddetto “massello”, che favorì il trasporto a Roma di dipinti provenienti dalle terre conquistate altrimenti inamovibili, dopo secoli di oblio trovò nuova fortuna a partire dal Rinascimento - nel nord come nel centro della Penisola - favorendo la conservazione ai posteri di porzioni di affreschi che altrimenti sarebbero andati perduti per sempre. Così, in un arco temporale compreso fra il XVI e il XVIII secolo, vennero traslate la Maddalena piangente di Ercole de Roberti della Pinacoteca Nazionale di Bologna, Il gruppo di angioletti di Melozzo da Forli dei Musei Vaticani, La Madonna della Mani del Pinturicchio: opere queste presenti in mostra.
Un modus operandi difficile e dispendioso che a partire dal secondo quarto del Secolo dei Lumi venne affiancato, e piano piano sostituito, dalla più innovativa e pratica tecnica dello strappo, prassi che tramite uno speciale collante permetteva di strappare gli affreschi e quindi portarli su di una tela. Una vera rivoluzione nel campo del restauro, della conservazione, ma anche del collezionismo del patrimonio murale italiano. Così mentre nelle appena riscoperte Ercolano e Pompei si trasportavano su nuovo supporto e quindi al Museo di Portici le più belle pitture murali dell’antichità, nel resto d’Italia si diffondeva la rivoluzione dello strappo. Nulla sarebbe stato più come prima. Da quel momento in poi e fino a tutto il XIX secolo un numero cospicuo di capolavori della pittura italiana furono strappati, staccati dalle volte delle chiese, delle cappelle, dalle pareti dei palazzi pubblici e privati che le accoglievano da secoli, per essere trasportati in luoghi più sicuri, nelle quadrerie e nelle gallerie nobiliari e principesche d’Italia e di mezza Europa. Spesso infatti, dietro a conclamate esigenze conservative, si celavano implicite motivazioni collezionistiche. 
Andrea del Castagno, Bramante, Bernardino Luini, Garofalo, Girolamo Romanino, Correggio, Moretto, Giulio Romano, Niccolò dell’Abate, Pellegrino Tibaldi, Veronese, Ludovico e Annibale Carracci, Guido Reni, Domenichino, Guercino: tutti i grandi maestri dell’arte italiana fra la metà del Settecento e la fine del XIX secolo furono oggetto delle attenzioni degli estrattisti: Antonio Contri, Giacomo e Pellegrino Succi, Antonio Boccolari, Filippo Balbi, Stefano Barezzi, Giovanni Rizzoli, Giovanni Secco Suardo, Giuseppe Steffanoni, anche loro, come gli illustri artisti sopracitati, e come alcune fra le più belle pitture di Ercolano e Pompei, saranno protagonisti della mostra del Mar. 
Ma la prassi estrattista conoscerà la sua più fortunata stagione proprio nel secolo scorso, quando, a partire dal secondo dopoguerra, furono strappati e staccati un numero impressionante di affreschi. I danni provocati ad alcuni fra i principali monumenti pittorici italiani dai bombardamenti bellici, la convinzione che l’unica strada da percorrere per evitare che in futuro potessero reiterarsi danni irreparabili come quelli al Mantegna a Padova, Tiepolo a Vicenza, Buffalmacco e Benozzo Gozzoli a Pisa, fecero si che a partire dagli anni Cinquanta fosse avviata la più imponente campagna di strappi e stacchi che l'Italia abbia mai conosciuto. In caso di una nuova guerra, anche quella fondamentale porzione del nostro patrimonio pittorico si sarebbe potuta salvare ricoverandola nei rifugi antiaerei, come era stato fatto a partire dal 1940 con le tele e le tavole dei maggiori musei della nazione.
Prese quindi avvio la cosiddetta “stagione degli stacchi” e della “caccia alle sinopie”, i disegni preparatori che i maestri tre-quattrocenteschi avevano lasciato a modo di traccia sotto gli intonaci. Perché come nei due secoli precedenti, anche allora a evidenti e giuste ragioni conservative e di salvaguardia, se ne affiancarono altre, diremmo, di diverso interesse. Se nell’Ottocento era il collezionismo privato a favorire il trasporto degli affreschi, ora erano gli storici dell’arte e i musei della ricostruita Nazione a chiedere la diffusione su più ampia scala della tecnica estrattista. Questi interessati a studiare le opere grafiche, cioè le sinopie, di pittori che avevano lasciato assai poco al proposito su carta, gli altri a poter disporre di capolavori dell’arte italiana altrimenti inavvicinabili, rendendoli facilmente fruibili a tutti.
L’alluvione di Firenze fece il resto, mostrando al mondo intero la precarietà che condizionava la vita dei più straordinari affreschi italiani. Così, per sfuggire a morte certa, lasciarono per sempre il muro che li aveva custoditi da secoli Giotto, Buffalmacco, Altichiero, Vitale da Bologna, Pisanello, Signorelli, Perugino, Pontormo, Tiepolo trovando dimora in alcuni fra i più importanti musei della nazione e ora, per quattro mesi, nelle sale del Mar di Ravenna. 

Sede: 
Museo d’Arte della città di Ravenna

Enti organizzatori
Mar - Museo d’Arte della città di Ravenna

Patrocini: 
Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna

Periodo: 
16 febbraio – 15 giugno 2014

Curatori
Claudio Spadoni e Luca Ciancabilla

Enti organizzatori
Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR Ravenna

Sponsor ufficiale
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna
Orari: 
fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19, 
dal 1 aprile: martedì - giovedì 9-18; venerdì 9-21;
sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì
la biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso
intero: 9 euro, ridotto: 7 euro, 
studenti Accademia e Università, insegnanti: 4 euro

Fonte: comunicato stampa Studio Esseci di Sergio Campagnolo

VISIVA: ecco il corso per Reflex Digitale

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Impara ad usare tutte le funzioni della tua macchina fotografica digitale, a saper realizzare ottime foto in tutte le situazioni di ripresa, in esterni ed interni

Il corso prevede 9 lezioni della durata di 3 ore ciascuna con frequenza settimanale in aula ed in location:

5 di teoria
3 di pratica
1 di analisi
Docenti
Wolfango De Spirito
Marco Salvadori
Adriano Thorel
Giorni ed orari
lunedì 19:30-22:30
inizio previsto
martedì 3 dicembre 2013

Requisiti
avere una reflex digitale e tanta passione
Finalità
il corso ti porterà ad avere una conoscenza completa del tuo apparecchio fotografico e delle solide basi per una crescita tecnica o artistica, imparerai a scattare foto in qualsiasi situazione, in interni ed esterni, con il flash ed in luce ambiente. Quasi tutte le lezioni di pratica vengono effettuate in sala posa con modelli e modelle.
Programma delle lezioni
  1. Meccanica della reflex: come è fatta una macchina fotografica, come funziona, quali sono i principi ottici e fisici
  2. Modalità di scatto: quali sono le differenze tra tutti gli automatismi, come "pensa" una reflex digitale
  3. Esposizione: la luce, le differenti modalità di misurazione e di valutazione
  4. Pratica in esterno o in location
  5. Autofocus: le varie modalità di messa a fuoco in automatico, differenza tra sfocato e micromosso
  6. Pratica in esterno o in location
  7. Bilanciamento del bianco e la temperatura colore: come realizzare foto con colori reali e vivaci
  8. Pratica in esterno o in location
  9. Revisione finale, analisi delle immagini realizzate dai partecipanti, commenti e valutazioni sui risultati ottenuti
...porta sempre con te la tua macchina fotografica, ti sarà sicuramente utile...
euro 250,00
Numero massimo 15 partecipanti

Per iscrizioni ed informazioni: info@visiva.info
fonte: sito Visiva

mercoledì 4 dicembre 2013

Roma in un click

L'Obelisco é dedicato a Guglielmo Marconi.  Fu realizzato da Arturo Dazzi su ordine del Duce nel 1937.
(cemento armato, alta 45 metri con lastre di marmo di Carrara)
Roma/Eur

Un corso di Fotografia Contemporanea al MUST



IL MUST SEGNALA/
Corso di scrittura fotografica contemporanea
Corso avanzato di linguaggi e tecniche fotografiche comparate
a cura di Mario Guerra

La "fotografia contemporanea" rimette in questione la sua funzione tradizionale di testimone della realtà per diventare l'espressione emotiva "non canonica" di una visione personale e interiore del reale. Di un onirico che divampa dall'immagine per tradurci altrove.
L'apparecchio fotografico non è più un filtro del reale o un modo di guardare al mondo, ma diventa uno strumento di "scrittura" a disposizione dell'autore-artista che interpreta suo modo la realtà asservendola alla propria necessità di racconto, a ciò che egli intravede e sente.
Un percorso puramente artistico che coinvolge tutti i settori specifici della fotografia, quali il ritratto, il design e la materia, l'architettura, il reportage, che saranno affrontati approfonditamente in questo corso avanzato.
Ciascuno di questi argomenti sarà trattato teoricamente e tecnicamente per essere immediatamente sviluppato in un breve progetto personale.

Argomenti del corso:
RITRATTO D'AUTORE
REPORTAGE CONTEMPORANEO
REPORTAGE D'AUTORE
DESIGN E MATERIA
ARCHITETTURA E INTERNI
EDITING E FINE ART

Docenti & Tutor del corso:
MARIO GUERRA
DAVIDE MONTELEONE
MASSIMO SIRAGUSA
SERGIO DE RICCARDIS
BRUNO BARILLARI
LORENZO PAPADIA

gennaio/maggio 2014
MUST museo storico città di Lecce

Info e costi sul sito www.fotoscuolalecce.it
info@fotoscuolalecce.it - 3348615548

martedì 3 dicembre 2013

A Firenze lo IED presenta ON/OFF EXPRESSIONS


ON/OFF EXPRESSIONS


Performing Identity
6 Dicembre 2013 dalle 18 alle 23
L’Evento creato dagli studenti IED presso ON/OFF Creative Center volto ad ispirare Energie Artistiche ed Identità nel Mondo della Moda

Grazie alla collaborazione tra gli studenti IED e la nuova location ON/OFF Creative Center for Fashion, Design and Cultural Events, la sera del 6 Dicembre 2013 avrà luogo un evento con performance all’insegna della moda, del design e dell’arte, presentate da artisti già affermati ed emergenti.
Sotto la guida delle due direttrici artistiche della location e con la collaborazione dei professori IED di Event Planning, gli studenti hanno creato un evento che si svolgerà presso il nuovo ON/OFF Creative Center, situato nello storico quartiere di San Lorenzo. ON/OFF EXPRESSIONS Performing Identity presenterà una combinazione unica di arte, moda e design, unite da giovani spiriti creativi per una serata di arte interattiva ed intrattenimento.

Gli artisti presenti metteranno in mostra le proprie creazioni interagendo l’uno con l’altro e con il pubblico, seguendo il tema dell’identità espressa attraverso arte, moda e body decoration. Massimo Pasca, affermato artista di origine leccese, tra i primissimi a ricercare nei territori del live painting dipingerà dal vivo ispirato dalla musica di Andrea Mi, dj e curatore di Mixology, e dalle improvvisazioni con il flauto e le sperimentazioni elettroniche di Alessandro Gigli.

Stefano Alinari, maestro orafo fiorentino, esporrà il suo design innovativo direttamente sul corpo umano, così da creare una connessione fra corpo ed arte. Michele Chiocciolini, stilista fiorentino che disegna i tessuti con cui realizza abiti cuciti a mano, darà vita alle proprie creazioni con una compagnia di ballo. Durante le esibizioni dei designers, sketch artists internazionali immortaleranno lo stile del pubblico.

Situato nel movimentato quartiere di San Lorenzo, Via Panicale 61 r, l’evento si svolgerà dalle 18 alle 23.

Fonte: comunicato stampa