martedì 16 aprile 2013

Visioni da Pisa

Dettaglio murale
È conosciuto da sempre, ma ritrovarselo all’improvviso suscita intimamente un’inaspettata e gioiosa esplosione di forme è colori. Così proprio nei pressi di piazza Vittorio Emanuele II, in direzione della Stazione Centrale di Pisa, spicca su una parete del convento dei frati di Sant’Antonio Abate, Tuttomondo. L’opera muraria che Haring eseguì nell’estate del 1989 nella cittadina toscana, nacque semplicemente per un puro caso, quando un anno prima, in una fredda primavera newyorkese del 1988 l’allora studente dell’Università di Pisa Piergiorgio Castellani conobbe l’artista americano; da quella chiacchierata emerse che nonostante le opere di Keith fossero sparse in ogni angolo della terra, in Italia non aveva mai realizzato nulla. Nel giugno dell’89 Haring realizza l’ultima opera pubblica un murale dedicato alla pace nel mondo. Pisa ha dimostrato e dimostra, al contrario di tante città italiane che hanno cancellato i graffiti dell’immortale writer, rispetto e sensibilità per l’opera di un grande artista che giovanissimo ha lasciato questo mondo regalandoci immaginari visivi unici e straordinariamente comunicativi.

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