mercoledì 1 dicembre 2010

Flashback

Pubblicato su CoolClub
(dicembre-gennaio 2010)

Le sale della 37Art Gallery di Lecce ospitano fino al prossimo 5 Dicembre l’esposizione personale di Sergio Lombardino intitolata: “Flashback”. Affermava Warhol: “La Pop Art è un modo di amare le cose”. Le opere esposte dall’artista romano sono caratterizzate da stilemi che abbracciano la “mitica Pop Art statunitense”, non tanto per quel che riguarda la sua peculiare tecnica pittorica, intrisa di retaggi afferenti all’arte del restauro appresa dalla sapiente maestria antiquaria-artigianale del padre, ma quanto per quella eclettica e frizzante rielaborazione dei grandi temi dell’immaginario contemporaneo: la tecnologia, la macchina, la merce,la fotografia, il fumetto ed il paesaggio urbano. Attraverso un disegno vibrante e particolareggiato, Lombardino offre al fruitore una personale visione del suo modo di intendere quell’arte “tanto cara alla cultura popolare di massa”, palesata sia nell’istantanea prospettiva di un’eccentrica e piovosa Times Sqauere, sia nel fermo immagine cenerino di un’imponente locomotiva d’altri tempi. Le sue opere possono essere intese, a mio avviso, come affascinanti “frammenti di vita” e, inquadrati dettagliatamente, accentuano quegli accattivanti scorci autobiografici vissuti nelle velature noir della sua Roma; nonostante la stesura di quel monocromo al grigio fumo che “sporca” la superficie pittorica, l’immagine assume un sentimentale effetto di un’antiquata pellicola cinematografica, a tratti nostalgica ed allo stesso tempo iconograficamente aggiornata; egli elabora il colore fino a farlo “invecchiare” articolando la struttura compositiva del soggetto per mezzo di una serie di numerose modulazioni. Durante il processo creativo, l’artista adopera sia olii che smalti, impiegati il più delle volte tramite la tecnica dell’Action Painting, assieme alla commistione di particolari effetti sul fondo della tela ottenuti con l’utilizzo di vecchi fogli di giornali; il dripping, ossia lo “sgocciolamento”, sigla la conclusione del “processo” artistico di Lombarino. Nell’aforisma di Warhol si può leggere il senso dell’espressione pittorica dell’artista capitolino, catalizzata nel solco dell’azione del “significante”, ovvero della “forma”, sia essa una Fiat 500, Topolino o Che Guevara che, rinvia ad un intimo contenuto/emozione che ognuno di noi ha vissuto e riversato in essa. Le seducenti “cose” raffigurate da Lombardino sono meravigliose immagini contenutistiche poiché, nonostante siano create dall’amore e dalla passione dell’artista, hanno la forza di esprimere un comune sentimento condiviso e compreso dall’intera società.

Giuseppe Arnesano

2 commenti:

ArteCulturaMagazine ha detto...

Peccato non capitare a Lecce allora!!! Bella recensione!!!

Unknown ha detto...

Grazie tante; se non sbaglio presso la 6° Senso Art Gallery qui a Roma in via del Tritone ci sta una collettiva con delle sue opere!