venerdì 28 ottobre 2011

RIVOLUZIONI DI MEZZANOTTE: ...A TOYS ORCHESTRA


Intervista pubblicata su www.coolclub.it

A qualche settimana dall'uscita del nuovo disco intitolato Midnight (R) evolution, pubblicato con l'etichetta fiorentina Ala Bianca/Urtovox, gli "...A Toys Orchestra" capitanati da Enzo Moretto (voce, chitarre, piano, synth) e con Ilaria D'Angelis (voce, synth, piano, chitarra, basso), Raffaele Benevento (basso, chitarre) ed Andrea Perillo (batteria) sono pronti ad incantare i propri estimatori e non solo. Gli undici brani dalle sonorità accattivanti carichi di un'intensa coscienza civile, nascono dall'eredità del precedente progetto Midnight Talks e secondo le parole di Enzo, storico frontman della band salernitana, dalla "voglia di fare sempre meglio". "Midnight (R) evolution", continua Moretto, "è un qualcosa di molto vicino all'amor proprio, ma scevro da egoismi".
Nell'album è incluso anche un dvd dal titolo Midnight Stories con la video-storia della band, i backstage, i racconti, le interviste ed i contenuti speciali dagli esordi ad oggi.

toys_orch"...A Toys Orchestra" perché la scelta di questo nome?
La seriosità della parola "orchestra" affiancata all'immaginario ludico di "giocattolo" funziona e ci identifica bene. I tre puntini sospensivi sono un espediente onirico per sentirsi sempre in mezzo al discorso, né all'inizio né alla fine, nonché per risultare sempre in cima agli elenchi in ordine alfabetico.

Nel Giugno del 2001 è stato pubblicato il vostro primo album intitolato "Job" (Fridge), dall'anno di esordio ad oggi, in che modo si sono evoluti gli "...A Toys Orchestra"?
Sono cambiate tante cose, ci sono maggiori consapevolezze e prese di coscienza, c'è più esperienza, il che è naturale dopo tanto tempo che si suona insieme. Ci siamo consolidati, e se prima il nostro obiettivo era quello di diventare musicisti, oggi è rimanere tali. Ma le motivazioni sono le stesse di dieci anni fa. Quella voracità emozionale è ancora intatta, e lungi da noi dal ricercare la maturità.

Qual è l'eredità del "Midnight Talks"?
L'unica eredità che lascia un disco è la voglia di fare meglio nel prossimo.

Raccontaci della filosofia del nuovo disco "Midnight (R) evolution"?
Credo che la rivoluzione sia un concetto spirituale. Una corrente in divenire che parte dall'Io più profondo e che può propagarsi  sinergicamente alla collettività attraverso l'empatia. Qualcosa di molto vicino all'amor proprio, ma scevro da egoismi.

Salernitani di origine, come è stato uscire dai recinti del provincialismo musicale?
Decisamente arduo, ma non c'è ostacolo che tenga di fronte all'ostinazione. Il nostro è stato uno slancio vitale, come un sub che risale in superficie per respirare. Ma senza quel "provincialismo" probabilmente non avremmo goduto di tanta foga.

Ad oggi, in che termini stimi la cultura musicale italiana?
Proprio non saprei. Esistono due mondi, uno patinato e sfacciatamente posticcio che affolla le classifiche e i grandi network ed intorno a cui girano affari,un altro che brulica nel sottobosco e si sostiene a fatica,ma che a onor del vero è fin troppo sovraffollato. Manca l'anello di congiunzione,non c'è contatto tra i due mondi, né sfumatura che li avvicini. Non esiste una cultura musicale univoca.

Chi potrebbe rimettere in sesto la nostra Babilonia?
Ghandi diceva: "sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".
Giuseppe  Arnesano

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